La messa a fuoco è un aspetto cruciale della fotografia. Il punto dove scegli di mettere a fuoco (dove porre l’attenzione) può cambiare come la foto verrà interpretata dall’osservatore. La profondità di campo che utilizzerai cambierà il modo in cui viene percepita l’immagine che stai realizzando. Con la messa a fuoco puoi indicare qual’è il soggetto della fotografia, quanto è importante rispetto allo sfondo e come vuoi che la foto venga letta.
Guarda questi esempi:

Il soggetto, il fiore, è a fuoco ma lo sfondo è completamente sfocato e illeggibile. Il fotografo vuole che l’osservatore si concentri solo sul soggetto.

 

Il fuoco è anche in questo caso sul soggetto, ma lo sfondo per quanto sfocato è leggibile. In questo caso il fotografo ha voluto ambientare il soggetto: lo sfondo ci dà informazioni in più sul soggetto e lo contestualizza nel suo ambiente.

 

In questo caso il fotografo ha voluto tenere a fuoco sia i soggetti in primo piano, il palo e le rotoballe, che lo sfondo. Per farlo ha sfruttato una profondità di campo il più estesa possibile.

Hai visto quanto è importante La messa a fuoco? È una parte molto importante del linguaggio fotografico.
Per questo dev’essere sempre pensata e accurata.
Pensata, perché devi decidere su cosa deve andare l’attenzione di chi guarderà la foto, qual’è il suo soggetto principale. Devi decidere anche quali elementi devono essere parzialmente a fuoco e quali totalmente sfocati usando un’adeguata profondità di campo.
Accurata, perché se dopo che hai deciso il peso da dare ai vari elementi della tua foto non metti a fuoco con precisione, questa tua decisione non sarà chiara e chi guarderà la tua immagine non ne coglierà il senso.

Ho introdotto alcuni concetti come la profondità di campo che approfondirò nei prossimi articoli della sezione “messa a fuoco”.

Le fotografie in questo articolo sono di Daniele Colangelo – Instagram @danielecolangelo2020