Molti pensano alla fotografia come a qualcosa di automatico, compiuto da una macchina.

Questo modo di vedere è, almeno in parte, iniziato con la nascita stessa della fotografia e con le aspettative che creò. Fino ad allora se si voleva riprodurre un oggetto, fare un ritratto o ricreare l’immagine di un paesaggio bisognava rivolgersi ad un artista che, usando pennelli e colori oppure la matita, era in grado di realizzare l’immagine richiesta. Va da sé che non tutti avevano le capacità necessarie per farlo, inoltre le opere realizzate non riproducevano esattamente la realtà ma ne erano un’interpretazione fatta dall’artista.

Nicéphore Niépce / Public domain

Vista dalla finestra a Le Gras – Nicéphore Niépce – 1826 (forse 1827) E’ la più antica fotografia (più precisamente un eliografia) ancora esistente di cui si abbia notizia.
Nicéphore Niépce / Public domain – From Wikimedia Commons

La fotografia cambiò tutto. Ora era possibile per chiunque ottenere un’immagine senza la necessità di avere particolari capacità artistiche. Inoltre si poteva avere la riproduzione esatta di un oggetto, cosa utilissima in ambito scientifico e industriale. La fotografia non veniva riconosciuta come forma d’arte ma, piuttosto, come mezzo tecnico per produrre l’immagine di un oggetto. Questo imprinting lasciò nella testa della maggioranza delle persone il concetto di un disegno o dipinto “automatico” fatto da una macchina.

Nel tempo le cose cambiarono e la fotografia venne riconosciuta universalmente come forma d’arte di pari dignità delle altre. Ma, ancora oggi, a distanza di più di un secolo e mezzo, moltissime persone tendono ad associare una bella fotografia unicamente alla bellezza del soggetto e alla qualità dello strumento utilizzato per realizzarla. Come se il fotografo avesse l’unica funzione di premere il pulsante di scatto. Hai mai sentito una frase del tipo: “Wow, che bella foto, sicuramente hai un’ottima fotocamera!”? È piuttosto comune sentire cose del genere. Il ragionamento che fanno molti è che la fotocamera è una macchina perciò messa di fronte allo stesso soggetto non potrà che fotografarlo allo stesso modo ogni volta. Il risultato finale dipenderà unicamente dalla qualità della macchina fotografica utilizzata. Del resto, a differenza della pittura, la fotografia non può interpretare la realtà ma solo crearne un’immagine fedele. Giusto? No!

Vediamo perché prendendo ad esempio il funzionamento della nostra vista.

L’occhio e l’interpretazione della realtà

L’occhio può essere definito la fotocamera perfetta. In unione con quel potente processore d’immagine che è il cervello è in grado di isolare immagini, interpretarle e salvarle in memoria.

Ma l’insieme occhio-cervello non memorizza tutto. Facciamo un esperimento: Prova a ricordare un paesaggio che ti è piaciuto particolarmente, magari un posto dove sei stato in vacanza.

Fatto? Sicuramente nell’immagine mentale che hai appena creato hai rivisto molti particolari. Ma hai rivisto anche i segnali stradali, i bidoni dell’immondizia, le cartacce e le cicche di sigaretta per terra? Molto probabilmente no. Cosa voglio dimostrare con questo esperimento? Che il nostro cervello filtra ciò che vediamo e ricorda ciò che ritiene importante. Interpreta la realtà che vediamo e ne memorizza una versione. Se il ricordo è quello di un bel posto in cui abbiamo trascorso una bella giornata, tenderemo a ricordare principalmente le cose belle. In questo contesto che senso avrebbe ricordare dettagli negativi come delle cartacce per strada? Poco o nessuno, infatti tendiamo ad escludere questi ricordi.

Questa premessa ci serve a capire un’importante lezione sulla fotografia: fotografare significa rappresentare la realtà dal proprio punto di vista.

Alcuni considerano la fotografia un mezzo per rappresentare la realtà, ma la fotografia è in realtà un mezzo per interpretare la realtà. E più sarà personale e originale la tua interpretazione, più sarà probabile ottenere una buona fotografia.

Negli articoli che trovi su Phototutorial 2.0 scoprirai quali strumenti hai a disposizione per rendere efficacemente il tipo di immagine che hai in mente. Quasi tutti questi “strumenti” possono essere usati senza avere in mano la fotocamera. Sì, perché è importante imparare a comporre l’immagine nella propria mente e usare gli occhi come fotocamera.

Quando le immagini che vuoi ottenere saranno chiare nella tua mente, potrai prendere la fotocamera e fermare in una fotografia la tua visione della realtà.

Come avrai capito, abbiamo già sfatato il mito che la foto la fa la fotocamera. Lo scatto è solo l’ultimo passaggio di un processo che prevede prima vedere, provare delle sensazioni, elaborare e immaginare. Ed è il gesto di fissare in una fotografia l’immagine che abbiamo già fissato nei nostri ricordi. In tutto questo processo la fotocamera è solo uno strumento. Certo, uno strumento migliore permette di lavorare meglio ma nessuno strumento produce nulla di utile senza un abile artefice che lo sappia usare al meglio.

“Strumenti” per fotografare

La composizione

L’inquadratura